Stick It To The Man! – Recensione

Condividi l'articolo

Genere: Avventura surreale con enigmi
Multiplayer: –
Lingua/e: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)

Mi sono innamorato di Stick It To The Man a prima vista. Le casse diffondevano “I Just Dropped In (To See What Condition My Condition Was In)” di Kenny Rogers, un campanello che mi avvertiva di quanto di lisergico sarei andato a incontrare, non per niente è un pezzo forte nella colonna sonora de “Il Grande Lebowski”, film cult dei fratelli Cohen che vi invito a recuperare, magari con voci originali. Curious fact: abbastanza straniante vedere la scritta Sony tra i titoli di coda, ma del resto ne detengono i diritti per la pubblicazione/distribuzione.

stick3
Una mano multiuso che legge il pensiero e funziona da rampino!

Ray è un collaudatore di caschetti di protezione per il lavoro in un mondo di cartone. La sua vita subisce una brusca virata quando un oggetto non meglio identificato e proveniente dal cielo piomba su di lui. Da allora riesce a leggere i pensieri della gente, che talvolta si materializzeranno sotto forma di adesivi da poter staccare e riattaccare altrove. Magari a un uomo. Stick it to the man. Per una volta non è solo un titolo ad effetto ma descrive anche il gioco! Mentre Ray cerca di riappropriarsi della propria vita, andando in giro a risolvere i problemi della gente (o puzzle se preferite), un misterioso uomo in nero cospira per appropriarsi del potere di Ray e conquistare il mondo.

Stick It To The Man (SITTM da qui in poi) è un abile trasformista. All’inizio vi sembrerà un platform che combina le invenzioni di Paper Mario alla stranezza in acido di Psychonauts con deviazioni stealth in cui sfuggire dagli scagnozzi dell’uomo in nero. In realtà è la riproposizione della formula avventura grafica LucasArts più frizzante che si sia vista negli ultimi anni. Per cui se avete amato alla follia titoli come Zak McCracken o Maniac Mansion potete smettere di leggere qui e andare a ricaricare la vostra carta.

stick6
Il gioco è pieno di riferimenti pop difficili da rendere in italiano.

Ray, infatti, andrà in giro raccogliendo oggetti di cui inizialmente non saprete che farvene ma che sapete già saranno indispensabili nel prosieguo dell’avventura, e durante i dialoghi la rottura della quarta parete è sempre dietro l’angolo. C’è da vederci Tim Schafer ovunque ma basta leggere i credits per capire a chi dovete una sceneggiatura così brillante in un gioco così piccolo: Ryan North, vincitore di un Eisner Award per i fumetti di Adventure Time (pubblicati in Italia da Panini Comics).

Quel coacervo di storielle bizzarre che Ryan North è abituato a creare fluisce nello stile grafico di Klaus Lyngeled, tramite personaggi animati splendidamente e con una personalità invidiabile. Vi faranno venire in mente dei Simpson colorati in maniera sporca e che parlano come Trombino e Pompadour (o come un canadese qualsiasi nella serie) di South Park: mi riferisco al tipo di animazione, non al linguaggio utilizzato.

stick8
Il capitano Achab vuole trasformare Moby Dick in un gommone!

Non troverete una parolaccia che sia una in SITTM, solo un sacco di personaggi, ognuno con il suo background, con il suo problema da porvi e da risolvere per poter andare oltre. Questa è la parte più interessante della scrittura di North: la critica sociale. L’universo di SITTM è popolato da gente piccola, con problemi che visti dall’esterno sembrano ancora più miseri di chi li indossa, calati in un mondo gretto e materialista. Una vera e propria carrellata di casi umani che inizia con il tentato suicidio di un tizio appena mollato dalla sua ragazza, fanatica dei denti bianchi, passando per uno psicologo che ha scoperto che basta chiedere al cliente “e questo come ti fa sentire?” ed è il mestiere più semplice al mondo, per proseguire con Babbo Natale imprigionato per concorrenza sleale (“Non volevo far crollare il mercato, volevo solo portare regali ai bimbi buoni”), a robot rincretiniti dalle trasmissioni televisive e chi più ne ha più ne metta. Lì ci rendiamo conto che la finzione si avvicina pericolosamente alla realtà.

stick5
Non mi stupirei se fosse una puntata di Beautiful… dal futuro!

La forza della scrittura di North agisce a livello subconscio azionando il meccanismo della sospensione dell’incredulità e impedendo che il giocattolo si rompa. Non c’è fine alle assurdità catodiche propinate dallo schermo e tuttavia sarete sempre pronti a recepire il concetto delle microstorie dei personaggi celato dietro l’ammaliante strato umoristico di superficie.

A questo punto SITTM avrà già vinto. Non potrete fare a meno di leggere la mente di tutti gli NPC, umani, animali, o cose – vivi o morti che siano. Resterete delusi quando scoprirete che gli scagnozzi spesso ripetono alcune battute e sarete appagati alla scoperta di una nuova invenzione. Il fatto che Ray poi non sia un supereroe senza macchia, ma l’uomo qualunque della strada, spalanca le porte al raggiungimento del climax finale e il tutto nell’estasi artistica del disegno a mano di Klaus Lyngeled e dell’ottimo smooth jazz di Joel Bille.

stick7
Ecco la mappa, sempre presente sul Gamepad

Pur essendo una creazione di un team dal personale esiguo il gioco non dà mai l’impressione di essere “guasto”, pur concedendo un po’ troppa scivolosità al salto del protagonista e qualche sbavatura grafica. Nulla che influisca sulla giocabilità in ogni caso. Da tenere in considerazione poi il lavoro extra svolto da Zoink nel tentativo di offrire una versione diversa ai possessori di Wii U con il gamepad che funge da strumento per la lettura della mente: basta sollevare il gamepad all’altezza dello schermo, toccare la persona di cui volete carpire i pensieri ed è fatta. L’idea però si rivela meno pratica di quanto sperato, sicuramente l’utilizzo del touch è più veloce e preciso rispetto a quello dell’analogico destro, ma a volte mi è capitato di entrare in modalità “lettura di pensiero” solo per aver sollevato troppo il gamepad, o peggio ancora, troppe volte mi è capitato che il target lock si sganciasse perché un altro personaggio è passato davanti a quello selezionato. Più apprezzata invece l’implementazione dell’off-tv e il mantenimento delle feature aggiuntive di touch di cui i possessori di PSVita hanno potuto già godere.

stick4
Una delle tante citazioni fatte apposta per noi nerd…

Ora che vi ho ammorbato con i doverosi dettagli tecnici mi preme fare un passo indietro perché forse avrete gradito l’aspetto della casa, la sua accoglienza, ma non avete bene in mente qual’è il materiale utilizzato per la casa, le fondamenta. Qui non siamo semplicemente davanti a un indie game ben riuscito, abbiamo fra le mani uno di quei giochi moderni che alzano l’asticella dello standard di un piolo in su e che entra di diritto in quel treno che le case dai grossi nomi stanno cercando di inseguire, col fiatone, e gran parte di esse senza neanche saperne il motivo.

Ed il motivo è che siamo davanti a un bivio nella storia dei videogiochi. Il medium ludico continuerà solo a sfornare blockbuster usa e getta annuali o c’è anche la speranza che si evolva in qualcos’altro? SITTM risponde a quella domanda a modo suo, coerentemente con le contraddizioni insite del fare parte di un mercato così grande ed avere dei fondi di sviluppo così piccoli, ovvero fare poco e farlo bene. Ci sono tante idee di gameplay che avrebbero potuto essere introdotte per aggiungere più pepe alla pietanza ed è stato deciso di non farlo, non perché lo sviluppatore non ci abbia pensato, ma perché ha preferito proporre un prodotto rifinito con tutti i crismi. Ci si chiede come sarebbe stato avere capitoli aggiuntivi con protagonista Ted, l’alieno comprimario di Ray, o avere la possibilità di combinare gli adesivi, o ancora di poterli modificare. Magari puzzle più complessi avrebbero giovato all’esperienza offerta, soprattutto tenendo conto del già ottimo level design di partenza e di una difficoltà non troppo impegnativa se non negli ultimi due capitoli. Avere un po’ più di quantità oltre alla qualità insomma. A peggiorare la situazione segnalo anche la mancanza di extra sbloccabili e (nella versione Wii U) di trofei.

Quindi vi avverto: il vero problema e la vera delusione di SITTM è che finirà. Ne vorrete ancora, penserete che dieci capitoli non sono abbastanza e la cosa bella è che lo farete ridendo.

9.0

Potrebbero interessarti

Recensioni

Unicorn Overlord, una Vanillarecensione

Vanillaware sgancia la bomba e porta un gioco strategico di tutto rispetto nelle nostre mani Sono anni e anni che sentiamo parlare di Vanillaware, una

Recensioni

Persona 3 Portable, recensione di mezzanotte

Il terzo capitolo sbarca su Nintendo Switch con l’edizione più controversa Se Persona 4 Golden è stato il titolo dell’ascesa di Atlus nell’olimpo del genere

Persona 4 Golden
Guide

Persona 4 Golden, guida ai quiz in classe

Ecco una pratica e utile guida per districarci nel panorama scolastico Persona 4 Golden è un gioco già molto stratificato di suo, tra battaglie all’ultimo

Articoli

Le abilità di copia più forti di Kirby!

Riscopriamo l’arsenale della pallina rosa a pochi giorni di attesa da Return to Dream Land Deluxe Amiche e amici di NintendOn, buon San Valentino! In

Recensioni

Warp Drive, una recensione in 240p

Belli i giochi di corse, ma è meglio vedere dove si va Nel corso degli anni su Nintendo Switch sono arrivati praticamente tutti i generi

Recensioni

Circle of Sumo – Recensione

Yonder porta lo sport del sumo su Nintendo Switch, ma in un modo totalmente diverso da come potevamo immaginarlo. Circle of Sumo è una festa multiplayer!

Speciali

Fantastico Studio – Milan Games Week 2018

È tutto Fantastico La Milan Gamesweek è stata come al solito un grande momento di incontro tra ogni tipo di giocatori. Le cose da vedere

Recensioni

All-Star Fruit Racing – Recensione

Fruttariani, fatevi avanti! Da qualche anno a questa parte l’Italia ha iniziato a compiere i suoi primi passi nel mondo dell’intrattenimento videoludico. Sembra che il

Speciali

La mie paure per Metroid Prime 4

Attendo il nuovo Metroid Prime 4 con tutto me stesso. Ma gli ultimi giochi Nintendo, stanno facendo vacillare il mio entusiasmo. Perché?

Recensioni

Hey! PIKMIN – Recensione

Hey tu! Sì, parlo a te col fiore in testa! Hey Joe è un pezzo della tradizione americana portato alla ribalta dalla celeberrima versione di

Recensioni

Kirby’s Blowout Blast – Recensione

Una palletta rosa tra le parole Nintendo e 3DS! Kirby  si trova alla grande su Nintendo 3DS/2DS: quella che la sfera rosa di HAL Laboratory

Recensioni

I and Me – Recensione

Non un gatto, ma due. O è lo stesso? I and Me è un misto tra platform e puzzle game che più indie di così

Recensioni

Flip Wars – Recensione

Flippami e Switchami tutto! Nintendo Switch e multiplayer, un connubio perfetto fin dal primo video che ha presentato al mondo la console della casa giapponese