L’annuncio di Tomodachi Life a due mesi dal lancio, con seguente fornitura delle prime copie review del titolo alla stampa, ci ha permesso di conoscere meglio questo bizzarro ma intrigante esperimento targato Nintendo.
Al tempo stesso, però, una tale esposizione mediatica ha portato ad alcune controversie incentrate sugli aspetti “sociali” del titolo, che tra i suoi elementi vede anche la rappresentazione di relazioni tra i personaggi in gioco: il fatto che questo contemplasse solo relazioni eterosessuali non sembrava un problema fino alla scoperta dell’intervento di Nintendo per correggere un glitch che sostituiva erroneamente personaggi di sesso opposto, ottenendo così delle relazioni omosessuali con tanto di possibilità di generare figli.
L’idea che Nintendo avesse corretto un bug/glitch così palese è stato visto come un atto contro le comunità LGBT, sebbene poi la casa di Kyoto abbia chiarito come non ci fosse nessun elemento discriminatorio dietro quell’azione, bensì la necessaria correzione di errori nel codice che portavano anche all’impossibilità di proseguire.
Recentemente però, è nata la campagna #Miiquality, che mira all’inserimento (con una patch post lancio) di relazioni omosessuali che si integrino correttamente con le meccaniche di gioco.
La risposta di Nintendo non si è fatta attendere.
“Nintendo non ha mai avuto intenzione di usare Tomodachi Life per esprimere la propria posizione in merito alla società. Le relazioni rappresentano un giocoso mondo alternativo piuttosto che una simulazione di vita reale. Speriamo che i nostri fan si rendano conto che Tomodachi Life intende essere un gioco stravagante e bizzarro e che in nessun modo intende imporre una determinata visione della società.”