Sviluppato dai ragazzi thailandesi di Core Technology, AeternoBlade si colloca nel genere dei side-scrolling action, più precisamente nel filone dei Metroidvania. Un genere da sempre di nicchia ma estremamente apprezzato e che, come suggerisce il nome, ha come capostipiti le due saghe di Metroid e Castlevania.
Pietre di paragone importanti che potrebbero facilmente scoraggiare uno sviluppatore e che, soprattutto, impongono uno standard decisamente alto per venire apprezzato dal pubblico di massa.
A Freija muoiono tutte le piante su cui mette man… ehm, spada!
La prima impressione giocando ad AeternoBlade è che i ragazzi thailandesi abbiano molto amato i prodotti Squaresoft dell’era Playstation. La protagonista, Freija, ricorda nello stile una proiezione femminile di Zidane (protagonista di Final Fantasy IX) in un mondo ispirato alla mitologia nordica, stile Valkyrie Profile. E l’impressione permane dopo i filmati introduttivi in computer grafica.
Freija è l’ultima sopravvissuta del suo villaggio, completamente raso al suolo dal malvagio Beladim, un misterioso essere immortale dalle sembianze demoniache. Incauta e bramosa di vendetta, affronta Beladim nell’introduzione del gioco per rimanere uccisa, data l’evidente superiorità dell’avversario. Con la sua sconfitta si risveglierà il vero potere della sua spada, l’AeternoBlade, che riporterà indietro le lancette dell’orologio di sette giorni, permettendole così di avere una seconda chance contro Beladim e di presentarsi nuovamente al suo cospetto conscia della forza del suo nemico e soprattutto più forte, rafforzata dalla saggia guida di Vernia, una misteriosa figura femminile che sembra conoscere molto bene i poteri della spada e che ce li svelerà man mano nel corso dell’avventura.
Mostri incastrati nel terreno? Aiutiamoli.. sempre con la spada.
Il potere principale della spada, come detto, è quello di riavvolgere il tempo di qualche secondo, sia durante l’avventura che in caso di morte, permettendo di cambiare il corso degli eventi. Altri due poteri verranno sbloccati nel corso dell’avventura: Il primo consente di rallentare l’azione di gioco e risulta fondamentale per la risoluzione degli enigmi, permettendo a Freija di schivare lame e ostacoli mortali o di raggiungere piattaforme altrimenti troppo veloci. Il secondo invece crea dei punti di ripristino all’interno dei livelli in cui potersi teletrasportare istantaneamente, in qualsiasi momento.
Tutti i poteri della spada sono comodamente gestibili dal touch screen. Una volta sconfitti, i nemici lasciano orb di differente colore che permetteranno di ricaricare il mana (rossi, fondamentali per utilizzare i poteri della spada), ripristinare la barra della salute (rossi) o riempire la barra dell’Ultimate Point, attacchi letali che infliggono danni a tutti i bersagli presenti sullo schermo.
Purtroppo i nemici minori rappresentano uno dei maggiori problemi del gioco. Poco vari e male caratterizzati, non costituiscono mai una sfida, limitandosi a fare da comparse pronte ad essere eliminate da Freija.
Contiamo insieme: una sfera mortale, due sfere mortali…
Interessanti invece gli scontri con i boss, decisamente impegnativi e capaci di rappresentare i momenti migliori in cui sfruttare i poteri temporali della spada. Gli enigmi in altre situazioni sono, infatti, pochi e ripetitivi e la struttura delle mappe, composte da un numero esiguo di scenari e male caratterizzati, non incita il giocatore a ritornare in luoghi già visitati.
Tecnicamente, purtroppo, del gioco si salva davvero poco, tuttavia l’impressione generale è che la realizzazione superficiale sia dovuta all’inesperienza dei programmatori. Le buone idee non mancano e uno degli aspetti più riusciti riguarda il gameplay durante le fasi di combattimento. Oltre ad avere a disposizione un numero enorme di mosse e combinazioni personalizzabili da sbloccare avanzando nel gioco, possiamo contare su delle reliquie, pietre magiche incastonabili in due appositi slot, ognuno con tre spazi e liberamente intercambiabili durante la partita dal touch screen. A seconda del nostro stile di gioco, possiamo creare differenti set basati sull’equilibrio, votati all’attacco o alla difesa totale.
Bassa anche la longevità del titolo. L’avventura è infatti fortemente penalizzata dal livello di difficoltà inesistente (boss a parte) e l’appeal tende a scemare durante le ore di gioco.
Inspiegabili anche i numerosi caricamenti, lunghi e presenti ogni 3-4 schermate.
AeternoBlade è quindi un titolo con ottime idee e del potenziale purtroppo sprecato a causa di una realizzazione tecnica superficiale e veramente poco ispirata che inevitabilmente rischia di scoraggiare i giocatori dall’acquisto. E non vederne un seguito, possibilmente più curato, sarebbe un peccato. Il nostro consiglio è di provare la demo e non farsi spaventare dalla pochezza visiva