Per la serie la storia si ripete: vi ricordate quando, nel luglio del 2011, Iwata annunciò che, a seguito delle deludenti performance di vendita del 3DS, si sarebbe ridotto lo stipendio del 50%? Sembra proprio che, con il Wii U che arranca come il 3DS fece nei suoi primi mesi di vita, il Presidente Nintendo abbia deciso di adottare una mossa simile, estendendola però questa volta a tutto il board.
La riduzione di stipendio per Iwata sarà di nuovo del 50 %, riporta Nikkei, e verrà applicata per il periodo febbraio-giugno. Genyo Takeda e Shigeru Miyamoto rinunceranno invece al 30% della loro retribuzione, mentre gli altri membri del board direttivo, tra cui Tatsumi Kimishima, Kaoru Takemura, Shigeyuki Takahashi, Satoshi Yamato, Susumu Tanaka, Shinya Takahashi, e Hirokazu Shinshi, si limiteranno ad una decurtazione del 20%.
Sebbene non sia una mossa che potrà rimettere in sesto i conti di Nintendo, è comunque un atto di responsabilità che, almeno qui in Italia, non siamo soliti apprezzare molto spesso: tra le tante critiche che si possono muovere ad Iwata, non è proprio possibile annoverare la mancanza di correttezza o del senso del dovere.