Nuove IP da Nintendo? Una profonda introspezione sulla filosofia alla base della compagnia

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Oltre che ad essere molto interessante ed utile per scoprire qualcosa in più sui game designer che attualmente lavorano in Nintendo, l’intervista rilasciata a Game Informer da Hiromasa Shikata, director dell’ultimo acclamatissimo The Legend of Zelda: A Link between Worlds, riportata di seguito integralmente tradotta in italiano, ci permette di andare oltre, di “toccare” con mano la profonda filosofia alla base dei giochi creati dalla casa di Kyoto:

“È un onore che la gente consideri il titolo (Zelda: A Link between Worlds) un grande successo. Quando realizziamo un gioco, spesso iniziamo a pensare partendo dal sistema di base e lasciando poi che a sua volta sia esso stesso a determinare un’impostazione, un’ambientazione adatta.
Se vi fosse infatti qualcosa di adatto per la formula di base di Star Fox e Metroid, penso che allora saremmo in grado di sviluppare un titolo riferito a questi due franchise.
Riguardo questo titolo (sempre Zelda), se non avessimo avuto l’idea all’inizio di trasformarsi in dipinto ed camminare nelle pareti, e invece avessimo pensato a qualcosa di nuovo come ad esempio potersi trasformare in una palla, avremmo finito con il realizzare un gioco di Metroid, e non di Zelda.”

Letto?
Bene, quindi non meravigliamoci dell’assenza di nuove IP da Nintendo, perché è questo il classico approccio che adotta nella creazione dei suoi titoli: pensare ad una feature e ricercare il brand giusto a cui adattarla.
Le “nuove” IP si creano se la meccanica non si adatta a nulla, come accaduto ben 10 anni fa con Pikmin ad esempio.
Perché ho usato le virgolette con il termine “nuove”?
Beh, basti guardare i titoli prodotti da Nintendo negli ultimi anni: avranno anche gli stessi personaggi, la stessa storyline, ma quanto si differenziano tra loro pur appartenendo ad una stessa IP? Tantissimo.

Per me questo è creare una nuova IP: non creare nuovi personaggi, ambientazioni, ma reinventare quelle già esistenti, riscrivere le regole del gioco, e trasmettere emozioni diverse ogni volta.
Ed è anche questa la Nintendo difference, la capacità di un’azienda di scavare a fondo, di spingersi oltre il limite e di esplorare l’ignoto, di cambiare l’essenza dei propri giochi, non di limitarsi a scalfirne solo la superficie come fanno invece tante altre.

Fonte: Game Informer per l’intervista

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